Tab Article
Un americano a Spaccanapoli, un antropologo che per oltre dieci anni si mimetizza tra i vicoli e le periferie e s'insinua nell'ambiente della musica neomelodica napoletana: nasce così "Napoli sotto traccia", un libro che racconta in presa diretta quel mondo di confine dove la tradizionale arte di arrangiarsi finisce nelle fitte trame della malavita. Dal 1998 al 2011 Jason Pine, newyorkese, ha condotto la sua indagine sul campo, vivendo fianco a fianco con i maggiori protagonisti della scena neomelodica campana (cantanti, compositori, giornalisti, impresari) e condividendo la loro quotidianità tra case discografiche, emittenti pirata e feste private (matrimoni, battesimi, comunioni). Per penetrare la facciata folklorica che i protagonisti spesso volutamente offrono a questo "forestiero", l'autore diventa "uno di loro", in veste di regista di videoclip musicali e di pubblicità per le reti locali, associandosi a un boss-impresario. È così che, imparando a decifrare l'universo linguistico, gestuale e valoriale dell'ambiente, Pine ricostruisce il groviglio di legami e interessi che innerva quella zona di contatto tra marginalità sociale e criminalità organizzata, in cui centinaia di giovani sono disposti a scendere a compromessi con la camorra per inseguire un'opportunità di successo, convinti che non esistano alternative e attratti dall'assenza dei vincoli di un lavoro subordinato.